Si parla molto di Pace e bontà

30 Gennaio 2021

Si parla molto di Pace e bontà a Natale, ma una volta archiviato, svaniscono i buoni propositi. La pace dimenticata e la bontà torna ad essere una cosa per pochi ingenui . Per me il Natale non è mai emotivamente un giorno come un altro anche, e soprattutto, quando non si fa nulla di ” speciale “. Lo considero un modo di prendersi una pausa per trovare lo slancio di perseguire con più tenacia la pace e praticare la bontà.

In un anno così difficile per l’umanità, ha trovato spazio l’indifferenza. L’indifferenza del Natale…

Ho seguito con sincera meraviglia il dibattito surreale sul cenone. L’ho trovato fuori luogo e fuori tempo. Non solo per le ovvie ragioni di opportunità ma anche perché mi è sembrato incredibile, nel vero senso della parola, che il cenone fosse un argomento da trattare con tanta attenzione: pensavo che scimmiottare ciò che eravamo, nell’attimo in cui l’umanità è in ginocchio, fosse fuori discussione. Non so se è chiaro a tutti che è in gioco il pianeta e la capacità dell’uomo di trovare, in fretta, soluzioni immediate, pratiche e rivoluzionarie che invertano la marcia della catastrofe ambientale. Invece cosa facciamo ? Pensiamo al cenone: evento commerciale con annessa abbuffata di schifezze e scorpacciata di parenti con i quali litighiamo tutto l’anno per poi, la sera di Natale, sederci tutti insieme intorno al tavolo apparecchiato con l’ipocrisia e magari raggiungere l’apice dei dissidi. Si é anche tirato in ballo la ‘magia’ del Natale, ma io mi chiedo se effettivamente ci sono gli elementi minimi per far sì che la magia riesca. A me nn sembra. Non c’è l’atmosfera, quella sorta di alone di infantile spensieratezza che lo accompagna. Si è tirato in ballo il diritto dei bambini al divertimento: un peccato non far godere ai piccoli il Natale. Domanda: Perché non pensare a tutti i ‘non Natali’ che passano tanti bambini in Africa che si infilano nelle miniere per raccogliere minerali che servono a costruite i telefoni ecc. che magari regaliamo ai bambini più privilegiati, o anche a tanti bimbi italiani ignorati da quasi tutti e tutto l’anno? O loro non valgono perché : ‘Che ci vuoi fare, impossibile cambiare il mondo’ ? Ma davvero possiamo parlare di privazioni passare un Natale sottotono e più in linea con il suo vero senso: solidarietà, compassione, riflessione? Abbiamo dimenticato cosa è il Natale. Si è relegato Gesù insieme al suo insegnamento in un angolo e messo al centro l’ abbondanza di cibo e dei regali inutili- non dimentichiamo che le cose -oggetti ecc.- prodotte dall’uomo hanno superato la biomassa vivente. E’ incredibile ma è così. L’economia si dirà. Già, ma si può certamente trovare un modo per fare spendere le persone: incentivando la generosità . Regalare a chi ne ha realmente bisogno. Ma forse mi sbaglio, servirebbe a solo a svuotare le vie dello shopping.

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