Recensione alla mia maniera: redenzione
09 Luglio 2025
Certe azioni o anche atteggiamenti gratuitamente falsi o perfidi non possono in nessun modo essere tollerati e chi li compie non potrà mai cambiare. Prendo come esempio I Miserabili: la redazione è vera e sincera perché, nell’animo, il protagonista è limpido. Determinate circostanze l’hanno portato a ‘peccare’ entro i limiti e sempre in coerenza con il suo essere. Di conseguenza, per chi legge, certe azione commesse dal protagonista, diventano comprensibili e non sono in contraddizione con il pentimento. Non bisogna avere il talento di Hugo per scrivere di redenzione ma avere il senso della realtà e bisogna avere pazienza: servono tante pagine e molta attenzione per rendere credibile il cambiamento. In ballo ci sono tipo di azioni: alcune possono essere compatibili con una redenzione e altre no. Bisogna conoscere molto bene gli esseri umani e osservare attentamente per non falsare la narrazione con le illusioni che nutriamo su come ci piacerebbe fossero le persone.
Hugo dice “Certe persone sono cattive unicamente per bisogno di parlare. La loro conversazione, chiacchiera nei salotti e cicaleccio nelle anticamere, somiglia a quei camini che consumano velocemente la legna, serve loro molto combustibile, il prossimo.”Ed è proprio così. Vale per persone vacue che si nutrono di delusioni altrui. Persone piene di perfidia nel relazionarsi con gli altri anche solo a parole. Per loro non ci può essere redenzione. Nel libro si parla di crudeltà umana,iniquità sociali, guerra e di quella sottile ma fondamentale differenza fra commettere azioni criminali e essere ‘criminali’ senza compiere illeciti. Alcuni atti illegali possono essere meno crudeli di molti atteggiamenti perfettamente legali che svelano com’è fatta una persona. Una persona può avere la fedina penale pulita ma avere la coscienza sporca. L’anima umano, se limpido come il quello del protagonista, può tornare a essere ciò che realmente è. Anche se ha sbagliato. Solo così può esserci il vero pentimento.
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