Mi inabisso
09 Luglio 2025
Come sapete non sono ambiziosa ma ci sono delle cose che amo fare, una su tutte: esprimermi attraverso l’arte. Lo faccio con serietà e impegno. Come la promozione sui socila la faccio seriamente senza prendermi sul serio. Purtroppo anche qui nel virtuale si innescano determinati meccanismi che riflettono la società reale. Dispiace perché abbiamo una passione comune che potrebbe spingerci a unirci e supportarci, mettendo da parte la competizione. D’altronde non ci conosciamo, non abbiamo un passato su cui “disquisire “, puntualizzare, recriminare. Intrecci personali da cui solitamente derivano rivalità e incomprensioni. Per quanto seriamente si giochi qui, siamo consci quanto sia difficile emergere. Per cui dico: divertiamoci! Invece mi imbatto spesso in chi preferisce giocare usando la furbizia anziché la sincerità. C’è chi ha offeso la mia generosità e fatto uso improprio della mia disponibilità. Ma era tutto calcolato, prevedibile e preventivato. Anche se amareggia comunque. A chi mi critica perché non mi faccio vedere spiego che è semplicemente riservatezza e sicurezza: prefersico mettere le mie parole in primo piano, mi mette a disagio non avere il controllo delle mie foto. Non sempre capiscono: molti pensano che quando si ha un “palcoscenico” a disposizione, perché non approfittarne? Parte piccola o meno, vale la pena entrare in scena. Io invece amo appartarmi e far parlare le parole. Non mi permetto e non ho nessuna motivazione valida per giudicare chi ha il piacere di apparire e non capisco perché io invece debba difendere la mia semplice decisione. Fra l’altro ci sono autrici che rimangono anonime anche raggiunto il successo. Ma quando sei “qualcuno” hai quella protezione che dà la fama.
Ogni tanto penso che sia il caso di tenere le mie idee, emozioni e pensieri per me. Che ho forzato la mia bussola gettandomi in maniera così vera e sincera sui social. Ma ho delle lettrici fedeli e amo andare incontro al mio pubblico. Pubblico con il quale comunico sinceramente.
Il treno dei social sul quale sono salita va sempre più veloce e viaggia su binari a me sconosciuti e io ho bisogno di scendere per un po’ e riprendere il mio sentiero (e magari cercare il mio pubblico anche altrove e lanciare i miei messaggi ancora più lontano.). Attenzione: non sono volubile ma pittosto più simile a un volatile. Non mi nutro di insoddisfazioni basate sulla ricerca del nulla. Cerco solo di direzionare nuovamente la mia bussola. Non è una sconfitta ma un rivincita del mio io più profondo che ha bisogno di vedere il paesaggio cambiare lentamente e di camminare piano su un sentiero senza binari nè asfalto. Un sentiero fatto di ciottoli, siepi disordinate, erbe aromatiche profumate. Ho intenzione di rendere ancora più indipendente la mia avventura letteraria: niente e nessuno fra me e chi mi legge…
Proverò a inabissarmi per un po’ ed emergere con nuove emozioni e idee. E saprò anche riconoscere chi mi ammira davvero.