La mia generazione
03 Maggio 2025
Nati fra anni 80 e 90, a cavallo fra l’era analogica e quella digitale. Nati nella prima cresciuti nella seconda.
Sempre quell’aria adolescenziale. Vederli parlare di figli, alcuni già adulti, che sembrano fratelli e persino di nipoti neonati che sembrano figli è commovente. I primi capelli bianchi… Mi sembra ieri quando ridevamo con le guance tonde e l’apparecchio, e il discman fra le mani. Entrati chi da poco più che bambini, altri da adolescenti, in un altro secolo, in un’altra era un altro mondo, in un’altra società.
Ho fiutato subito da ragazzina l’atmosfera pesante di un secolo che subito mi metteva a disagio. Era poco più di una sensazione o qualcosa del genere. Un buona fetta degli appartenenti alla mia generazione sono perfettamente integrati alla nuova era. Chi invece molto meno, come me. Mi consolo perché ho avuto il privilegio di aver dato una rapida occhiata a un mondo differente, complicato sì, ma più comprensibile. Difficile spiegare, non più dico umano perché le insensatezza, indifferenze e iniquità pervadevano la società.
Noi abbiamo sentito il peso delle apparenze di un mondo tecnologico falso ma fra lo scintillio artificiale si scorgeva la possibilità di qualcosa di vero, c’era spazio per la naturalezza, personalità, immediatezza e genuinità che oggi fatico a trovare. Le nuove generazioni sono nate in un mondo di gomma, fasullo e omologante. Apparire, tecnologia, falsità.
Sono ancorata a quei tempi. Forse sono io che non so adeguarmi…